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sabato 17 dicembre 2016

Step 17 - Il malva chiaro e i brevetti

Siamo nel 1856 quando il giovane William Perkin, all’ età di soli 18 anni, scopre il primo colore artificiale della storia, il malva. Intuisce subito l’ importanza della sua scoperta e gli sviluppi che poteva avere in molti campi. Subito dopo decide di produrre quel colorante, proponendo utilizzi su cotone, lana e altri materiali , compresa la colorazione di francobolli. Lascia il Royal College of Chemistry e, assieme al padre e al fratello, crea una piccola fabbrica vicino Londra , chiamandola “Perkin & Sons”.


Il 26 agosto 1856 Perkin deposita il brevetto per “la produzione di un nuovo colorante per colorare con colore lilla o viola la seta, il cotone, la lana e altri materiali”. Il brevetto gli verrà concesso il 20 febbraio 1857.


Da lì in poi, nonostante le difficoltà iniziali e le materie prime che non sono facilmente disponibili, la produzione ha inizio e il colorante riscuote molto successo.

Step 16 - Il malva chiaro nel design

“I colori hanno una loro vita propria, si trovano anche nella parte interna delle conchiglie assopite nelle profondità marine – è un indizio di feste segrete; grazie a una scoperta fortunata potremmo parteciparvi anche noi”

Ernst Jünger, Due volte la cometa, 1987



E’ una delle frasi che più racchiude la recente teoria dello Psicodesign, secondo la quale un colore può esprimere più delle parole un’emozione, un sentimento, uno stato psichico in ognuno di noi e ci aiuta a scegliere i colori che più si sposano con la nostra personalità per colorare e arredare i nostri spazi.
Secondo lo psicodesign il malva è “sinonimo di intelligenza, conoscenza, devozione religiosa, santità, sobrietà, penitenza. È il colore con la maggior frequenza e l’energia più alte dello spettro visibile. È il colore dell'emisfero destro del cervello (analogico)”.


Il malva è presente in molti oggetti d’ arredamento più famosi nell’ ambito del design italiano. Uno di questi è la lampada Patroclo:


Si deve all'architetto e designer Gae Aulenti l'ideazione della lampada Patroclo, realizzata da Artemide nel 1975 e tuttora in produzione. Oggetto luminoso decisamente insolito, Patroclo nasce per interagire in modo diretto con lo spazio che lo contiene. Il corpo è in vetro soffiato trasparente, parzialmente rivestito da una rete metallica dal disegno romboidale. Questa armatura è ottenuta con la saldatura di fili d'acciaio, resistenti al calore del vetro che viene soffiato direttamente nella gabbia. Il vetro risulta quindi sfaccettato e illumina la stanza proiettando su pareti e soffitti una particolare texture. Inusuale sia nella forma globulare che nell'effetto luminoso che ottiene, Patroclo è in grado di creare una speciale atmosfera in ogni ambiente, che si riannoda idealmente alle sperimentazioni sensoriali dei Seventy.

mercoledì 7 dicembre 2016

Step 15 - Il malva chiaro e la pubblicità

Se si sta programmando una campagna pubblicitaria, il colore gioca sicuramente un ruolo chiave nel successo della vostra immagine.
Il colore è in pratica la prima cosa che si nota del messaggio pubblicitario e di fatto è il principale veicolo di comunicazione. Come tutti sanno, i colori hanno un significato ma anche un’influenza su di noi. I colori decorano, ordinano, attirano l’attenzione. Ma creano anche umori, risvegliano sensazioni e ricordi. Per poter utilizzare i colori nella pubblicità in modo efficace è importante conoscere il loro effetto. Nel 95% dei casi, l’inserzionista sceglie il colore del progetto in funzione dei colori del proprio brand. In realtà non è così se pensiamo che alcuni studi affermano che il colore può: incrementare il riconoscimento della marca fino all’80%, accelerare l’apprendimento tra il 55 ed il 78% e aumentare la comprensione fino al 73%. E se questo fosse poco, gli annunci a colori sono letti il 42% in più rispetto a quelli in bianco e nero. Per questo la scelta dei colori da utilizzare è un passo importantissimo e che va assolutamente sfruttato nel miglior modo possibile nella pubblicità e nella grafica, sia per quella cartacea che per i siti web.

Il colore malva chiaro, e più in generale il viola, è un colore abbastanza raro in natura ed ha una caratteristica che rende il colore misterioso, affascinante e regale. Questa associazione con la ricchezza e prestigio fanno del viola, specialmente nei suoi toni più scuri, un ottimo complemento per articoli di lusso. Un oggetto viola viene percepito come più lussuoso di un analogo oggetto di qualsiasi altro colore.

Ecco alcuni esempi di pubblicità nelle quali domina il color malva: 

                                                    MILKA 


Dalle pubblicità dei primi '900 ..


.. sino ad oggi 
                                                               
                                              

                                                 BIG BUBBLE




   Morositas (2007)



Step 14 - Il malva chiaro e la chimica

Durante le vacanze di Pasqua del 1856 William Perkin, che aveva solo 18 anni quando lavorava come assistente nel laboratorio della Royal College of Chemistry, stava cercando di sintetizzare il chinino (farmaco antimalaria), quando ottenne una sostanza di colore rosso-brunastro, delle quale decise di studiare le proprietà. Risultò che era possibile estrarre dalla sostanza un eccellente colorante per la seta, il cui colore viola chiaro era molto stabile.

Così Perkin aveva scoperto il primo colorante sintetico della storia. Intuisce subito con chiarezza gli sviluppi della sua scoperta, e decide di produrre quel colorante. Trova un mordente per il cotone e per altre applicazioni compresa la colorazione dei francobolli.


Inizialmente Perkin usa il nome commerciale Tyrian purple (porpora di Tiro) e aniline purple (viola anilina), ma all’inizio del 1859 gli osservatori della moda del Regno Unito gli danno un nome nuovo, più duraturo e più alla moda cioè il francese mauve (malva) un termine che assicurava una connessione francese al suo prodotto e quindi un collegamento al mondo della moda.
Quando Perkin pubblicherà la formula chimica e le proprietà del colorante nel 1863, gli darà un nome più consono con la terminologia chimica, mauveine.

Vediamo ora nello specifico come è strutturata la molecola della mauveina:








 La porpora di anilina è una miscela di quattro composti aromatici diversi per numero e la disposizione dei gruppi metilici . La sintesi organica comporta dissoluzione di anilina , p -toluidina e o -toluidina in acido solforico e acqua in un rapporto di circa 1: 1: 2, poi aggiungendo bicromato di potassio . La porpora di anilina A (C 26 H 23 N 4 + X - ) incorpora 2 molecole di anilina , uno dei p -toluidine, e uno o -toluidine. Porpora di anilina B (C 27 H 25 N 4 + X - ) incorpora una molecola ciascuno di anilina, p -toluidine, e o -toluidine. 
La struttura molecolare di porpora di anilina si è rivelata difficile da determinare, fino al 2007,quando altre due molecole sono state isolate e identificate: porpora di anilina B2 , un isomero di porpora di anilina B con metile su diversi arile, e porpora di anilina C , che ha un altro p gruppo metil di porpora di anilina A.


Step 13 - Il malva chiaro nei fumetti

Step 12 - Il malva chiaro in cucina

La Malva è una pianta molto comune in tutta l’area mediterranea e submontana. È possibile trovarla nei luoghi erbosi incolti tra i ruderi di vecchie case abbandonate e lungo le strade di campagna.
Questa pianta erbacea, che può raggiungere anche un metro di altezza, il cui fusto è coperto da peli, si può trovare nei luoghi erbosi incolti tra i ruderi di vecchie case abbandonate e lungo le strade di campagna. Fiorisce da luglio ad agosto, della malva non si butta nulla, infatti le parte usate coinvolgono fiori, foglie e radici. I fiori vanno raccolti da luglio ad agosto mentre le foglie danno il loro meglio nei mesi di maggio,giugno. Le radici vanno raccolte in autunno.       Le foglie, la parte della pianta più utilizzata per uso culinario, sono sparse e picciolate, di diverse forme, i fiori sono riuniti a fascetti all’ascella della foglia, peduncolati con una corolla a cinque petali di colore roseo oppure roseo-violaceo con strie più cariche. Si lasciano essiccare all’ombra poi si conservano in buste di carta, i fiori si conservano in vasi di vetro al riparo dalla luce diretta.
È ricca di mucillagini, contiene potassio, ossalato di calcio, pectina e vitamine.
I preparati di malva attenuano lo stato di infiammazione della bocca e della gola, sono espettoranti in caso di bronchiti e catarro, calmano le infiammazioni, regolano l’intestino e ne calmano i dolori. Sono adatti per l’organismo delicato dei bambini e degli anziani.
È possibile mangiarla cruda oppure in insalata mista ad altre verdure. È davvero eccezionale nelle minestre, nei risotti e nella salsa della pasta grazie al suo sapore leggermente dolciastro. I fiori possono essere usati per ingentilire le pietanze, essendo commestibili come le foglie.


Un’ottima ricetta a base di malva è data dalla vellutata di spinaci e malva in proporzione di 250 gr di spinaci per 180 gr di malva. Si aggiunge una carota, una patata, mezza cipolla, noce moscata, 25 gr di burro, parmigiano, sale, brodo e panna.
Procedura: Mondate gli spinaci e la malva, lavateli con cura e poneteli in pentola con il brodo di pollo. Passate tutto al setaccio, rimettete il composto in pentola, regolate di sale, unite una grattatina di noce moscata e il burro. Continuate la cottura ancora per 5 minuti, poi aggiungete la panna e il parmigiano grattugiato. Mescolate bene, lasciate riposare per qualche minuto a recipiente coperto e servite con crostini di pane. Questa delicata e nutriente vellutata può essere servita calda o quasi fredda, a temperatura ambiente: è un piatto ideale per i convalescenti e d'inverno, per difendere l'organismo dalle malattie da raffreddamento. Unite anche la cipolla, la carota e la patata tagliate a pezzetti. Mettete la pentola sul fuoco, portate a bollore, poi abbassate la fiamma e lasciate  cuocere  per circa mezz'ora.

Un altro piatto tutto italiano a base di malva è il risotto alla malva.
Per preparare il risotto con le foglie di malva, ecco di che cosa avrete bisogno:
240 gr di riso ribe, 180 gr di foglie di malva, mezzo scalogno, 1 noce di margarina vegetale, 1 lt e mezzo di brodo vegetale, 3 cucchiai di olio d’oliva, sale, parmigiano in scaglie, prezzemolo fresco tritato.

Per dare forma a questo risotto speciale, iniziate con la preparazione del brodo. Potete prepararlo voi con le verdure fresche oppure semplicemente utilizzando del dado in polvere acquistato dal vostro negoziante di fiducia. Nel frattempo lavate sotto acqua fresca le foglie della malva, quindi tagliate finemente lo scalogno e mettete il tutto  soffriggere con l’olio d’oliva. Una volta che il tutto avrà preso sapore, versate il riso e fatelo tostare per due minuti, quindi aggiungete il brodo con l’aiuto di un mestolo e copritelo interamente. Lasciatelo cuocere, mescolando spesso con un mestolo di legno e a cottura ultimata aggiungete la noce di margarina vegetale. Servite a tavola il risotto alla malva con una manciata di scaglie di parmigiano e una spolverata di prezzemolo tritato. Sentirete che profumo, ma soprattutto che bontà!

Step 11 - Il malva chiaro in un documento

La strabiliante storia dell' invenzione di un colore che ha cambiato la nostra vita e dato inizio all' industria chimica: dalla moda alla fotografia, dagli esplosivi alla farmacia.

Prima del 1856 i colori venivano fabbricati utilizzando prodotti animali, vegetali o minerali. I rossi e i blu che ravvivavano gli abiti e i quadri, i neri usati per stampare libri e giornali erano ricavati da insetti e molluschi, da foglie o radici, da terre e minerali. Colorare qualunque cosa era un processo lungo, difficile e costoso. Finché nell'Inghilterra della regina Vittoria un giovanissimo chimico scoprì un metodo per produrre grandi quantità di colori in un impianto industriale.
Come spesso accade ai grandi inventori, il diciottenne William Perkin venne aiutato dal caso. Stava cercando un rimedio per la malaria nel piccolo laboratorio installato nella sua casa di Londra. Non riuscì a sintetizzare il chinino artificiale, ma una sostanza densa e oleosa in grado di donare alla seta una straordinaria tonalità. Inutile aggiungere che il malva divenne immediatamente il colore alla moda, utilizzato dai grandi sarti di Londra e Parigi. Inutile aggiungere che William Perkin, «il mago del catrame minerale, l'uomo che trasforma gli scarti in oro», divenne molto ricco e venne nominato baronetto, anche se oggi, a 150 anni dalla sua scoperta, pochi ricordano il suo nome.
È una piccola ingiustizia della storia, perché il malva non ha cambiato solo il nostro modo di vestire e dunque l'immagine che abbiamo di noi stessi. Gli effetti della scoperta di Perkin sono andati molto al di là della moda. Fino alla metà dell'Ottocento la chimica era una scienza teorica. La scoperta di Perkin fece nascere la grande industria chimica, dall'Inghilterra alla Germania agli Stati Uniti. I metodi usati per sintetizzare i colori vennero applicati agli esplosivi, ai profumi, alla fotografia, alla farmacia...
Con una documentazione attenta ma con molta vivacità Simon Garfield racconta la storia di un genio dimenticato e di una invenzione che ha cambiato la storia della scienza, rendendo più stretti i suoi legami con l'industria, e la nostra vita quotidiana.

domenica 20 novembre 2016

Step 10 - Il malva chiaro negli emblemi

Una delle priorità del managment delle aziende è essere competitivi sul mercato, e per farlo è necessario che  l’immagine di queste ultime si mantenga aggiornata e ciclicamente rinnovano il proprio marchio in funzione di nuove tendenze e per risultare sempre freschi e attraenti agli occhi dei clienti. Questo processo si chiama “Rebranding”. Un esempio calzante di rebranding è la storia del logo Pepsi, che è così cambiata nel corso degli anni.


Secondo la psicologia del colore, le sensazioni recepite dal nostro cervello durante una pubblicità sono parecchio influenzate dai colori a cui le associamo . Ecco perché è di fondamentale importanza per un’ azienda la scelta del logo, e quindi non solo la scelta del cosiddetto “lettering”, cioè tutto quello che riguarda il font e l’ immagine, ma anche e soprattutto il colore. Secondo alcuni studi infatti, contrariamente a quanto si possa pensare, circa l’80% delle persone acquista un prodotto proprio in base al suo colore !

Ecco qui di seguito alcuni esempi di marchi importanti in cui è presente il colore malva chiaro:


                                            YAHOO!

Ci sono voluti diciotto anni ma alla fine Yahoo! ha deciso di cambiare il proprio logo. Lo scorso 5 settembre la Ceo Marissa Mayer ha dato la notizia a tutti gli internauti direttamente dal suo profilo Tumblr. La nuova veste grafica sembra però non avere riscosso grande successo tra gli utenti, che invece hanno trovato più interessante la versione realizzata dallo stagista Max Ma, in cui non compare il punto esclamativo.




MILKA

Nel 1901 nasce la prima tavoletta di cioccolato contenente latte, chiamata Milka. Il 24 Aprile Milka viene registrato come marchio. Il marchio, il cui nome viene dalla combinazione di “milk” (latte) e “cocoa” (cacao), riscuote subito grande successo ma inizialmente il colore delle tavolette era oro. Il malva chiaro (più precisamente lilla) diventa il colore ufficiale solo nel 1962.











Step 09 - L' abbecedario del malva chiaro

A come Ametista 

B come Big Bubble

C come Cristallo 

D come 

E Emolliente

F come Fenicottero

G come Gel



I come Iris (fiore)


L come Lavanda


M come Medusa


N come Neon


O come Orizzonte

P come Porpora 


Q come Quarzo


R come Rocce basaltiche


S come Scoperta


T come Tessuto


U come Uva


V come Vino Rosè


W come William Perkin

sabato 19 novembre 2016

Step 08 - Il malva chiaro nella saggezza popolare

C’è chi sostiene che non sono altro che luoghi comuni, ma in realtà sono molto di più. I proverbi sono frutto della saggezza popolare o della cosiddetta ‘filosofia popolare’ e riportano una verità spontanea. Poiché tratti da usi, costumi, leggende, fanno parte del patrimonio culturale e delle tradizioni di un popolo e sono talmente importanti che esiste una scienza che li studia: la paremiologia.

 




 Il color malva chiaro è presente raramente
 in alcuni  detti o proverbi popolari, ma
 un proverbio salentino fa riferimento 
alle proprietà mediche della pianta
 Malva Sylvestris  





Il proverbio dialettale è : 
"la ruta ogni male stuta, la marva te ogni male te sarva" 
cioè: la ruta spegne ogni male, la malva da ogni male ti salva.

Questa pianta storicamente è stata legata a molte credenze e superstizioni, poichè l’uomo da sempre ha cercato il modo per ovviare al dolore e ai danni derivanti dalle malattie, trovando i rimedi nella natura, fino a quando la medicina e la farmacologia non sono diventate vere scienze. In tutte le epoche ed ovunque, parallelamente all’opera di studiosi e ricercatori, esisteva una sorta di medicina popolare, alla portata di tutti,dettata da tradizioni, credenze ed esperienze, tramandate quasi sempre verbalmente e usata per alleviare piccoli malanni.







Step 07 - Il malva chiaro nel cinema


Malva è l’ ultimo sforzo registico della carriera del regista Vladimir Braun, che morì poco dopo l’ uscita del suo film nel 1957.

La trama è incentrata sulla storia della moglie ‘inquieta’ di un pescatore di un villaggio di provincia, che invaghita di un altro uomo, si ritrova coinvolta in un triangolo amoroso. La protagonista, interpretata da Zidra Ritenbergs ha vinto anche il premio "Miglior Attrice" al Festival del Cinema di Venezia.


                                Malva (Lucero Sánchez Novaro 2015)

        
                                 Un taxi color malva (Yves Boissot 1977)




lunedì 14 novembre 2016

Step 06 - Il malva chiaro nella scienza

La luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni onda corrisponde un colore. L’ occhio umano percepisce solo una minima parte delle onde luminose esistenti in natura; a questa corrisponde uno spettro di sette colori, tra i quali c’è un vicino parente del malva chiaro, il violetto. Gli altri sei sono il rosso, l'arancio, il giallo, il verde, l'azzurro, e  l'indaco. La prima teoria sulla loro origine fu formulata nel 1672 dal fisico inglese Isaac Newton, il quale dimostrò che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta da questi sette colori dello spettro solare e che il bianco è la somma di quei colori, mentre il nero è assenza di colore. Per giungere a questa conclusione fece un esperimento: fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo, proiettando la luce che ne fuoriusciva su uno schermo bianco. Il raggio si scompose così nei sette colori dell'arcobaleno, in una sequenza che egli definì “spettro della luce”.



Alla lunghezza d'onda minore corrisponde la gamma cromatica del blu-violetto, alla lunghezza d'onda maggiore corrisponde invece la gamma dei rossi.
Il malva chiaro ha una lunghezza d’ onda approssimativa di 620 nm, e definisce il limite tra lo spettro di luce visibile, e quello invisibile costituito dai raggi ultravioletti. Il nome ultravioletto infatti significa "oltre il violetto" (dal latino ultra, "oltre"), perché il violetto è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile dello spettro percepito dall'uomo, cioè quello con la lunghezza d'onda più corta.

martedì 8 novembre 2016

Step 05 - Il malva chiaro nella musica

I suoni e i colori si armonizzano tra di loro. In senso più scientifico, le vibrazioni dei suoni e dei colori vanno ad agire sui nostri sensori percettivi. E sono spesso talmente legati, che costituiscono una vera e propria sinestesia.



In molte canzoni si riscontrano riferimenti ai colori, come nel titolo della canzone "La nuit est mauve" (la notte è malva) di Patricia Kaas, nel quale il color malva, forte simbolo di sensualità, richiama ai contenuti erotici dell' album, dal titolo "Sexe fort".



Altri riferimenti al malva, e più in generale al rosa e al violetto sono presenti nella famosa canzone di Jimi Hendrix "Purple haze", o in "Con il nastro rosa" di Lucio Battisti.




lunedì 7 novembre 2016

Step 04 - Malva chiaro nella mitologia

Il malva chiaro, come anche molte altre altre tonalità del viola o del rosso, ha storicamente simboleggiato la religiosità e il potere regale.
Già dal XVII secolo i cretesi e successivamente i fenici impararono a estrarre la porpora dalle 'murex', piuttosto che dal succo di mirtilli o dall' ematite rossa, e a utilizzarla per i loro riti religiosi. Così come i greci, per i quali i colori erano molto importanti anche nella mitologia, come nel mito di Iris, messaggero degli dei e personificazione dell' arcobaleno, citata anche nell' Iliade.


Gli egizi e poi anche i romani , dato che la porpora era molto costosa, iniziarono a utilizzarla per tingere le vesti dei loro re per poi estendere tale lusso anche agli alti funzionari.
Nel corso di questi anni quindi il colore malva perde il suo significato sacro, diventando nell' età tardo-imperiale romana  puro simbolo di sfarzo e ricchezza, fino al cristianesimo, durante il quale viene utilizzato nei blasoni degli ecclesiastici e dei vescovi. In tale impiego
è conosciuto come 'paonazzo'.