La Malva è una pianta
molto comune in tutta l’area mediterranea e submontana. È possibile trovarla
nei luoghi erbosi incolti tra i ruderi di vecchie case abbandonate e lungo le
strade di campagna.
Questa pianta erbacea, che può raggiungere anche un metro
di altezza, il cui fusto è coperto da peli, si può trovare nei luoghi erbosi
incolti tra i ruderi di vecchie case abbandonate e lungo le strade di campagna.
Fiorisce da luglio ad agosto, della malva non si butta nulla, infatti le parte
usate coinvolgono fiori, foglie e radici. I fiori vanno raccolti da luglio ad
agosto mentre le foglie danno il loro meglio nei mesi di maggio,giugno. Le
radici vanno raccolte in autunno. Le
foglie, la parte della pianta più utilizzata per uso culinario, sono sparse e
picciolate, di diverse forme, i fiori sono riuniti a fascetti all’ascella della
foglia, peduncolati con una corolla a cinque petali di colore roseo oppure
roseo-violaceo con strie più cariche. Si lasciano essiccare all’ombra poi si
conservano in buste di carta, i fiori si conservano in vasi di vetro al riparo
dalla luce diretta.
È
ricca di mucillagini, contiene potassio, ossalato di calcio, pectina e
vitamine.
I
preparati di malva attenuano lo stato di infiammazione della bocca e della
gola, sono espettoranti in caso di bronchiti e catarro, calmano le
infiammazioni, regolano l’intestino e ne calmano i dolori. Sono adatti per
l’organismo delicato dei bambini e degli anziani.
È possibile mangiarla
cruda oppure in insalata mista ad altre verdure. È davvero eccezionale nelle
minestre, nei risotti e nella salsa della pasta grazie al suo sapore
leggermente dolciastro. I fiori possono essere usati per ingentilire le
pietanze, essendo commestibili come le foglie.
Un’ottima
ricetta a base di malva è data dalla vellutata di spinaci e malva in
proporzione di 250 gr di spinaci per 180 gr di malva. Si aggiunge una carota,
una patata, mezza cipolla, noce moscata, 25 gr di burro, parmigiano, sale,
brodo e panna.
Procedura: Mondate gli spinaci e la malva, lavateli con
cura e poneteli in pentola con il brodo di pollo. Passate tutto al setaccio,
rimettete il composto in pentola, regolate di sale, unite una grattatina di
noce moscata e il burro. Continuate la cottura ancora per 5 minuti, poi
aggiungete la panna e il parmigiano grattugiato. Mescolate bene, lasciate
riposare per qualche minuto a recipiente coperto e servite con crostini di
pane. Questa delicata e nutriente vellutata può essere servita calda o quasi
fredda, a temperatura ambiente: è un piatto ideale per i convalescenti e
d'inverno, per difendere l'organismo dalle malattie da raffreddamento. Unite
anche la cipolla, la carota e la patata tagliate a pezzetti. Mettete la pentola
sul fuoco, portate a bollore, poi abbassate la fiamma e lasciate cuocere
per circa mezz'ora.
Nessun commento:
Posta un commento